La soluzione è stata trovata e testata sui roditori. Il gene USAG-1 interagisce con diverse proteine e ne inibisce la segnalazione, tra cui la proteina morfogenetica ossea. Questa proteina innesca la crescita dei denti, quindi è sufficiente eliminare gli effetti dell’USAG-1. Nel 2018 è stato trovato un anticorpo adatto e in quell’occasione gli scienziati sono riusciti a far crescere nei furetti nuovi denti identici al resto della loro dentatura.
Pur confidando nel successo, Takahashi ammette che adattare la tecnica agli esseri umani potrebbe rivelarsi troppo difficile. Oppure ci sarebbero effetti collaterali pericolosi, come la crescita incontrollata dei denti. Dopo tutto, l’evoluzione ha plasmato il corpo umano con alcune limitazioni e non è stato progettato per rinnovare costantemente i denti.