Inoltre, la caffeina può fungere da marcatore della presenza di fibrille e, con esse, delle pericolose proteine tau. Grazie a ciò è possibile monitorare la concentrazione di caffeina nel sistema nervoso e determinare dove aspettarsi l’attività delle proteine tau. Tuttavia, per ora questi sono solo i risultati di esperimenti condotti in laboratorio su masse cellulari, e non si sa se l’effetto persisterà nelle persone viventi.
L’espresso può combattere le proteine tau, provocatrici della malattia di Alzheimer
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